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09/05/2023
Legami d'amore
Legami d'amore

di Angelo Garini

Un legame per sempre, come quello che lega una coppia, due amici, genitori e figli o qualsiasi persona che si senta unita ad un'altra, ma anche un simbolo per sé stessi, che ci leghi ad un momento, ad un sentimento o ad una esperienza.
Modi diversi per esprimere un sentimento d'amore, ecco il pensiero che mi è venuto in mente quando ho incontrato Dario Maschio e l'ho ascoltato raccontare come sia possibile saldare al proprio polso un gioiello che sia simbolo durevole e personale di ciò che vogliamo celebrare.

Ma facciamo un passo indietro...
C'è tanto altro prima di questo e oltre a questo, raccontami come inizia il tuo percorso nel mondo della gioielleria

Se mi avessi chiesto “quando” inizia, avrei risposto inizierà domani – caro Angelo – ma sul “come” sono più a mio agio. Per caso. Coincidenza. Un'onda animica si frantuma su una roccia rossa come sangue. E' colpa di un rubino. Mi capita di vederlo ingrandito con un microscopio a liquidi di immersione. Studiavo svogliatamente gemmologia per far piacere a mio padre. Il corindone rosso mi appare come il centro dell'immaginario. La sua fiera bellezza, il suo eros. La mia sindrome di Stendhal. Fattori che generano per somma e sottrazione, uguale “in canto” (ci torneremo): il canto interiore.

La tua cifra stilistica è fatta di linee pulite, design raffinato, inserti colorati, citazioni divertenti... Raccontami il tuo ideale di gioiello

Gioiello soffione. Gioiello apri-lattina. Gioiello ciliege amanti. Più che esprimere, magnifica – quando è vero – l'amore e ne aiuta intorno le parole. Bello è il gioiello che non si vede se non attraverso il bell' essere di chi lo indossa. Carne che canta. Refolo lezioso di passione. Ah, saperlo fare! Se poi, è sornione e sorridente, meglio ancora. “Pataphysique” e insolentemente silenzioso come un poeta ispirato. Troppo fragile e vanitoso per essere investito di cariche socialmente ingombranti e di potere. Ammicca senza pudore ai giuramenti e al lusso iconico mostra la schiena fin da dove nasce. Piccolo pirata gentile con le tenerezze di coloro che sanno sussurrare. Luce che non guida ma accompagna. “Le bijou c'est moi” è il nome del nostro gioiellino più amato e.. quel “moi” non è esso stesso ma chi lo indossa.
Dove nasce l'idea di un gioiello per sempre, ma non per sempre, so che ci tieni a precisarlo, che diventi parte di noi stessi?

-Oh domanda intrigante! Verrà fuori, nel rispondere, il mio essere contraddittorio, instabile, e – nel cercare - senza pace. Non saprei. Penso che la risposta l'abbia chi è per sempre “qualcosa”. A meno che, “sempre”, sia ora e qui. Il paradosso è affascinate ma l'immanenza ha le sue eleganze sottili e in più – come Afrodite, non vuole essere soppesata.
Come funziona tecnicamente la realizzazione di un gioiello saldato al polso, oppure, so che te lo chiedono, saldato alla caviglia?
Il nostro freestyle è un divertimento per tutti. Chi lo fa lo chiama “esperienza gioiosa”.
Pochi ingredienti: una ciotola di tempo, un “forno” a tecnologia
avanzata ma con la faccia da giocattolo e la superbia del genietto bimbo quando mamma non lo vede. Il resto lo mettiamo noi. Qui senza riserve. Un mondo di mattoncini colorati da appiccicare tra loro - con la faccia un po' così, che abbiamo tutti, quando sappiamo che tra il fare e il disfare c'è di mezzo solo quel sorriso che la mamma chiama “pazienza fortunata”.
Saldare addosso è solo un modo di indossare. Molto pratico. Meno cose da chiudere e da aprire. Chi fa marketing, in questi casi scrive: “più tempo per te”, indosso permanente o trascendenza in forma di appunto quotidiano. Io lo trovo divertente. Nella sua semplicità, è un'occasione per osservarci da vicino senza che il nostro psicologo lo debba per forza sapere.
Un tiro con l'arco alle nuvole. Nessuno si fa male e, che bello se ti saldi anche le caviglie senza andare al mare!

In un mondo in cui tutto è più bello se lo vediamo fare, credo che creare esperienze di gioielleria durante un evento potrebbe essere una grande idea, sarebbe possibile organizzare uno spazio mobile che si possa allestire facilmente in occasione di feste o matrimoni?
Se non sbaglio hai già realizzato qualcosa del genere.

Novità eventi? Sì, è una pratica festosa e relegante. Vagabondo io con la mia piccola nave di gocce colorate. Cappellaio matto, sarto attento, cerimoniere compito. Ovunque io sia stato mi sono sentito “bouquet” messo lì - grazie - dove l'eleganza non è che generosa compagna dell'essere felice.
Il tuo è un mondo di poesia che si respira in tanti piccoli dettagli, all'interno degli spazi in cui lavori, ma anche in ciò che scrivi e che si trova sul tuo sito.


Credo che la creatività debba sempre contenere una grande parte di ciò che fa parte del nostro mondo dei sogni, del mondo di quando eravamo bambini... è da lì che trai ispirazione?

Tu vedi poesia nel mondo perché sei poeta gentile. E' un po' questa la chiave. Anche il tuo pensiero sulla creatività lo conferma dolce. Io - ahimè, ho sogni inquieti, ne trarrei ispirazione chiassosa e frantumata. L'osservazione vivida e dolcemente distratta dei dettagli di ciò che sta per accadere ma prima che accada, è il mio pozzo preferito. E' la sensazione che tutto sia presente a sé, prima di essere stato osservato. Un miracolo - più che un sogno - un liquido banale?
Meno prove – come nella vita – e più suoni, anche se capita sbagliare. E se fosse lui, lo sbaglio, il compagno preferito dall'amore?
Grazie Dario, per questa piacevolissima chiacchierata e grazie per il braccialetto che mi hai saldato al polso, sarà il ricordo di un incontro felice.

Non prometto niente che non sia bianco. Tutti i colori insieme. “In canto”, ricordi? Grazie caro Angelo, lasciami dire caro.
A presto presto...

www.maschiogioielli.com
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